giovedì 31 luglio 2014

Etna: lassù vien voglia di pregare

Leggo, come faccio ogni mattina la Sicilia del giorno prima e nell'articolo relativo al "turismo sull'Etna, perchè non decolla", c'è questa bellissima frase.....una volta lassù vien voglia di pregare.
E' vero, viviamo in una terra che definire eccezionale è poco e sicuramente i nostri vulcani sono meravigliosi e trovandocisi in contatto ti viene voglia di pregare, capisci chi ha creato gli dei, senti Efesto, Encelade, Tifeo, e tutto l'olimpo greco che ti circondano e ti senti intrinsecamente parte della nostra storia, senti le tue profonde radici radicate su questa montagna alla quale senti di appartenere.

Ma allora perchè il turismo non decolla nonostante tutte le scemenze che scrivono di incrementi qui e là, a macchia di leopardo, in realtà le nostre potenzialità turistiche sono al minimo.

Enzo Bianco si è mosso per le navi da crociera, il porto di Catania "sembra" stia andando nella direzione giusta. Catania è sempre più piena di turisti e questo fa piacere.

Ma ancora siamo anni luce lontani da dove potremmo arrivare.

Qual'è la ricetta? Sarebbe bello se fosse così facile dire si fa questo e quest'altro e tutto si risolve. Io credo che, come più volte ho detto, da noi non esiste sinergia ma soprattutto non esiste la volontà di capire che per favorire il turismo oggi non si possono alzare i prezzi nel modo impressionante con cui li stanno alzando in tutti i siti.

Adesso pagano tutti, benissimo ma i servizi? I bagni fatiscenti se non chiusi perchè non ci sono i soldi per pagare chi pulisce, i parcheggi a pagamento obbligano gli autisti dei bus ad andare in posti improbabili oppure, come a Monreale, paghi per stare in mezzo alla strada.

La sensazione che si ha in Sicilia è che tutti questi "pagamenti obbligati" non servano per migliorare le cose ma semplicemente per mandare avanti un carrozzone mostruoso in cui la legge è una sola "futti  futti che Dio perdona tutti".

Noi paghiamo il pizzo legalizzato ed i turisti pure.

Una volta si era meno consapevoli, oggi non più. Oggi nessuno ama farsi prendere per i fondelli.

Andate alle Eolie, paradisi che ci ritroviamo "aggratis" e che stiamo sempre più trasformando in inferni.

Intanto fino a qualche giorno fa non c'era nessuno. Ma come si fa a spendere svariate migliaia di euro a famiglia solo per arrivarci. Se poi affitti una casa (in nero rigorosamente) ti ritrovi in una specie di rifugio per extracomunitari con mobili schifosi e rotti, impianti elettrici da paura, case che in condizioni normali sarebbero dichiarate inagibili vengono affittate per migliaia di euro. Sempre più le vedi vuote. I fessi diminuiscono anche perchè oggi ci sono i feedback.

Bisognerebbe, se avessimo un assessore "comme il faut" fare poche, pochissime regole e farle applicare, ma su tutto il territorio.
Bisognerebbe trovare un modo per abbassare le tasse sugli introiti turistici ma poi, se evadi anche un solo euro ti chiudo l'attività. Bisognerebbe ci fosse più professionalità da parte di tutti e non la mentalità "io ti pelo oggi perchè tanto anche se domani non torni intanto ho guadagnato al massimo" questo oggi non funziona più perchè ti fai solo terra bruciata intorno. Bisognerebbe che i Siciliani capissero che lavorare in sinergia non vuol dire che io ti frego ma, che se stai bene tu sto bene anche io.

Tutto questo è un processo difficilissimo perche difficilissimi siamo noi



1 commento:

  1. Due soli dari sul turismo siciliano: Venezia ha 25 ml di turisti l'anno mentre TUTTA la Sicilia soltanto 5 milioni; i dirigenti culturali della regione costano 15 ml € mentre tutti musei incassano solo 13 ML €

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