mercoledì 28 ottobre 2015

La solitudine

Stamattina, dopo tre giorni di riposo totale per, diciamo, ricaricare le batterie, mi sono svegliata dopo aver fatto un sogno orribile ma inutile da raccontare, con un pensiero in testa. La solitudine credo sia il vero cancro del periodo in cui viviamo. Altro che carne, latte, prodotti inquinanti etc...
Viviamo in un'epoca in cui il lavoro anzi l'ambiente di lavoro si è sostituito alla famiglia. Ma ci sono momenti in cui il lavoro non c'è e ci sono persone che, per motivi vari, non lavorano e in questo caso la solitudine si impadronisce in modo strisciante della vita di moltissimi.
Giorni fa ho postato su FB un commento nel quale dicevo che non c'è peggiore solitudine di quella che si vive con una persona accanto. Vedo sempre di più che, come Pirandello ci insegna, c'è un essere ed un apparire.
Molti intorno a me sono allegri, solari, sorridenti ma poi se solo ti soffermi un attimo ti accorgi che in realtà sono persone sole  incapaci di gestire una vita nella quale diventa sempre più importante imparare a stare bene con se stessi.
Ho una frase scritta davanti che cerco di tenere sempre a mente "Se la tua felicità dipende da quello che fa qualcun altro sei alle prese con un problema (Bach)"
Credo che la chiave di tutto sia proprio qui.
Oggi ci si isola con i computer che diventano il contatto primario con il resto del mondo, oppure con la televisione, raramente con i libri (quelli almeno fanno sognare) ma non si riesce più ad avere quei rapporti  come li si aveva prima.
 Ricordo la vita di mia madre che fino ad 80 anni (poi ha avuto la SLA) aveva contatti continui con tutti i suoi amici, uscivano, facevano gite, cene, si vedevano in continuazione. Ricordo le ore al telefono con sua sorella (questo ogni tanto lo faccio anche io) e quanto ci arrabbiavamo e le dicevamo che passava la sua vita al telefono con la zia o con la sua migliore amica, la zia Margherita, alla quale telefonava ogni mattina, appena sveglia e si raccontavano di tutto.
Adesso questo non succede più. Prima di chiamare mandi un sms per essere sicuro di non disturbare, siamo tutti presi da mille cose ma non riusciamo più, se non raramente, ad avere quei contatti semplici, diretti.
Vedo anche sulla mia pelle come a volte avrei voglia di chiamare qualcuno ma poi mi faccio duemila scrupoli: forse lo/la disturbo, forse è impegnata, forse non è il buon momento.......e in definitiva non sai più se una telefonata fa piacere o no.
Ormai tutto è "virtuale" ma non condanno la "virtualità". Io sono un'appassionata di FB che mi ha fatto ritrovare un bel po' di amici lontani che non avrei mai più ritrovato ma devo dire che un po' il passato mi manca.
Le nuove generazioni (sono circondata da nipoti di tutte le età) non avranno questi problemi perché loro stanno crescendo così. Ci saranno relazioni diverse e non so se sarà meglio o peggio. Certo che la mia generazione è un po' sfigata perché noi siamo a cavallo di tutto.
Prima il 68 poi l'era tecnologica e abbiamo un piede qua e uno là, non siamo né carne né pesce.
Ricordo ancora il 68 avevo 17 anni e uscivo da un collegio dove si viveva un po' come un centinaia di anni prima. Non avevamo idea di come fosse andato avanti il "resto del mondo" e ricordo ancora come a me ha insegnato tutto mia sorella di ben 6 anni più piccola. Lei era anni luce avanti a me. Ed io tutta la vita, avendo sempre anzi spessissimo frequentato persone più giovani di me, mi sono sentita un po' a disagio.
Il paradosso è che adesso alla tenera eta di 64 anzi quasi 65 anni, finalmente sto bene con me stessa. Aristotele diceva che l'uomo la saggezza la raggiunge a 60 anni. Devo dire che, a parte il decadimento fisico (che è una grande scocciatura perché l'immagine che hai di te non corrisponde con quella che lo specchio ti manda) la mia è un'età tranquilla, vedo le cose con serenità, ho la mente molto ma molto più aperta di prima. Prima tutto era o nero o bianco adesso.......ridete pure....ci sono centomila sfumature di grigio.......La mia età mi ha dato una serenità che prima non avevo. Mi piacerebbe a questo punto riuscire ad aiutare chi, questa serenità non riesce a raggiungerla, chi non riesce a sconfiggere la solitudine ma, non sapendo come fare, io scrivo, forse quello che scrivo potrà aiutare o forse no, non importa. Questo è un aspetto che mi piace della modernità. Ho sempre avuto un diario, da quando ho imparato a scrivere, ma devo confessare non li rileggo volentieri, non mi piace rivivere certi momenti dolorosi della mia vita ma, il diario mi ha aiutato a liberarmi, anzi a capirmi meglio. Il fatto che "certe" cose le si possono condividere non mi dispiace affatto.
Alla prossima

sabato 11 aprile 2015

La falsità dei media

Ieri leggevo sulla Sicilia meraviglie a proposito della nuova situazione del parco archeologico della Valle dei Templi, di come il tutto, gestito dai privati funzioni benissimo. Ho scritto una lettera indignata alla Sicilia, che non so se pubblicheranno perchè questa falsa propaganda positiva è veramente scandalosa.
Invece di dire fesserie i giornalisti dovrebbero scrivere la verità ma quell'articolo mi ha fatto capire (se ce ne fosse stato ancora bisogno) quanto le notizie vengono date solo per manipolare le nostre opinioni.
Andateci alla Valle dei templi, hanno chiuso il passaggio per la zona di ristoro e non voglio entrare nel merito di questa decisione ma, facendo questo obbligano le persone ad usare i bagni lungo la passeggiata (zona alta) e a Pasquetta ce n'era aperto solo uno per uomini e donne con file mostruose e ho sentito che era in condizioni disgustose e, ciliegina sulla torta, quando le persone arrivavano, abbastanza stanche e confuse, alla nuova uscita/parcheggio, ancora tutto per aria, i due dico due bagni disponibili erano chiusi perchè non c'è nessuno che durante le feste si occupi della manutenzione.
La gente era basita, avevo voglia di suggerire di fare i loro bisogni davanti alla biglietteria.
Questa è la meravigliosa gestione dei privati.
Mi chiedo al solito, cosa c'è sotto? Tutto questo bailamme che hanno fatto puzza paurosamente di interessi mafiosi. Si poteva tranquillamente lasciare la possibilità di andare dove meglio si credeva. Se la gente è stanca e vuole terminare la visita prima dovrebbe poterlo fare ma soprattutto non puoi costringere centinai di persone a non usare un bagno per più di tre ore.
Ma come cavolo ragionano questi straordinari gestori così lungimiranti e ben organizzati?
Vedrete che fra qualche anno scoppierà un altro scandalo in cui si scoprirà che si sono intascati soldi e contributi e poi sono spariti con il malloppo.
E' vero che non possiamo stare fermi perchè da noi tutto è corrotto ma un pò di decenza non ci starebbe male.
Si è sempre rubato ma almeno in passato qualcosa, pur rubando, la si faceva e tutti erano contenti. Adesso è una vera vergogna.
Le strade sono fatte con il borotalco e appena piove se ne crollano, la Sicilia è tagliata in due e lo resterà hanno detto per una decina di anni (se andrà bene) Forse io non farò mai più l'autostrada Catania Palermo. Ad Agrigento lo scorrimento veloce avrà la sorte di un'eterna incompiuta perchè pensano a fregare soldi e imbrogliare in tutti i modi possibili.
Sono indignata e resto indignata e mi richiudo nella mia piccola nicchia di vita con la mia famiglia e i miei amici e lascio fuori tutto il resto perchè veramente "nun c'è cche pigghiare"
P.S. io non voterò mai più

Il perdono

mi sono intrigata con questo grosso problema che prima o poi tutti ci troviamo ad affrontare perchè c'è sempre qualcuno da perdonare nella vita di tutti.
E' vero che il perdono libera chi perdona da stati d'animo negativi, da rabbia, voglia di vendetta senso di ingiustizia, voglia di vittimismo e che aiuta a guardare avanti e non rimanere ancorati ad episodi che ti hanno fatto soffrire, continuando quindi a soffrirne.
Ma è anche vero che quando si subisce un torto il desiderio di vedere la persona che te lo ha fatto, soffrire come te, è un desiderio difficile da eliminare e da superare.
Negativo per carità e sicuramente non è qualcosa che ti fa stare bene, ma siamo umani e un pochino di sottile vendetta ci farebbe piacere vederla.
Però la vita mi ha insegnato che con il tempo molte cose perdono la loro "forza". Azioni subite che ci hanno fatto cicatrici anche enormi, col tempo diventano quasi irrilevanti e questo perchè fortunatamente la vita va avanti e ti fa capire che tutto e tutti si evolvono, cambiano e che in fondo quando ti capita qualcosa anche di negativo, per certi versi anche tu ne sei l'artefice. Non sempre, è ovvio, ma spesso è così.
Leggendo varie cose sul "perdono" ho visto che uno dei consigli che danno è di provare ad immedesimarsi nella parte di chi ti ha fatto soffrire, per capire e perdonare.
Probabilmente il perdono è quanto di più difficile ci sia nella vita ma sicuramente è anche un sentimento che ti "innalza" che ti fa stare bene e che ti rende fiera di te stessa.
Però una cosa non mi è chiara. Mi è capitato ovviamente di perdonare persone che mi hanno fatto molto male, ma poi non le ho più riviste e non ho più voluto vederle. Quindi tutto è stato facile. Ma se invece qualcuno per un verso o per un altro dovesse in qualche modo rientrare nella tua vita, tuo malgrado, una volta perdonato per quello che ti ha fatto, come lo si tratta?
Domanda scema, alla quale mi rispondo da sola. E' chiaro che non lo si tratta più come una volta perchè certamente le situazioni sono cambiate. Adesso scrivendo realizzo che un altro vantaggio del perdono è che le persone le vedi sotto una luce più umana e realista. Cioè non ti fai più infinocchiare da loro. Capisci i loro pregi e difetti e finalmente, se li hai perdonati, li accetti per quello che sono.
E' vero, scrivere, anche solo per se stessi, aiuta a capire, a capirsi e spesso a vedere la vita in positivo .
Basta che funzioni ........SMILE

giovedì 26 marzo 2015

La professione della Guida Turistica

Cari colleghi/ghe  e amici che mi leggete, vedo sempre più post riguardanti servizi annullati e passati ad altri colleghi che vanno a lavorare per molto meno rispetto alle tariffe ufficiali. Capisco che si stia creando una situazione molto difficile soprattutto per chi in questo lavoro ha investito una vita di sacrifici, studi, soldi e situazioni economiche di vario genere ma vorrei sottolineare che per certi versi la colpa è nostra perchè invece di farci vedere compatti nel cercare di contrastare l'abusivismo che è la vera piaga del nostro settore, continuiamo a darci addosso uno contro l'altro indebolendo la categoria e la credibilità a livello istituzionale.
Vorrei spiegare perchè, secondo me, qui le cose non cambieranno mai. Viaggiando ho visto come, in altri paesi hanno "quasi" sconfitto l'abusivismo: controlli incrociati. Cioè le guide hanno un badge con microcip che viene rinnovato ogni anno e, ovunque vadano, devono passarlo nei lettori altrimenti non si entra. Anche le autorità preposte ai controlli hanno un lettore per cui non devono chiedere alcun documento, solo passare il badge nell'apparecchietto, altrimenti la prima volta multa la seconda espulsione, la terza galera.
Ma questo cosa vuol dire? Vuol dire che le autorità, i siti etc incrociano i dati della guida cioè al giorno di lavoro deve corrispondere fattura e pagamento di tasse, se la guida sgarra niente più badge l'anno successivo.
Quando ho spiegato questa situazione ai colleghi la risposta è stata: restiamo come siamo e teniamoci gli abusivi.

Allora mi dite di che stiamo parlando?
Quanto è bello lamentarsi per quello che fanno gli altri ma non volere cambiare il nostro comportamento. So che quanto scrivo scatenerà l'inferno ma avevo voglia di dirlo e il mio blog è basato su questo. tutto quello che mi passa per la testa.

Credo allora, cari colleghi/ghe che l'unica cosa sia la formazione, essere preparati, sapersi presentare, sapersi comportare essere ospiti perfetti e poi, i turisti sapranno scegliere in base alle loro esigenze. Non ci possiamo imporre con le nostre tariffe possiamo solo essere meno o più bravi di altri e quindi chiedere più o meno di altri. Il lavoro è diminuito e diminuirà non solo per noi ma anche per i giovani che saranno i più penalizzati perchè noi abbiamo avuto la possibilità di "farci le ossa" loro l'avranno molto meno di noi e quindi questo porterà probabilmente ad un servizio meno di qualità.
Ma non pensiate che i nuovi non siano preparati. Lo sono eccome e forse anche più di noi. A loro manca l'esperienza che senza dubbio è alla base della nostra attività ma diamogli tempo.
Ho letto sulla pagina delle guide d'Italia che alcuni colleghi si stanno aggiornando con il web. Sicuramente sono i più giovani o quelli più lungimiranti. Tutto si sta evolvendo in modo pazzesco e velocissimo, non so come diventerà questo lavoro, forse addirittura sparirà tanto ci saranno le audioguide nei siti e allora chi ha intenzione di restare in questo mondo deve cambiare. Guardate le Agenzie di viaggio, sono quasi scomparse ma chi ha saputo organizzarsi lavora sul web. Ebbene, non sprechiamo il tempo a lamentarci ma, per chi ne ha voglia e energia, piuttosto ad "evolverci"
Buon lavoro a tutti e tenete duro!