venerdì 28 novembre 2014

Unesco Monito alla Sicilia

Unesco, monito alla Sicilia

Ray Bondin: «Sta facendo di tutto per perdere i riconoscimenti concessi da noi in questi anni»
«Ha ottenuto un milione per Pantalica e non riesce a spenderli perché non si può fare l'appalto»

Non riesce a proteggere i suoi tesori
ed a gestire l'immensa fortuna che possiede

  • Giovedì 27 Novembre 2014
  • I FATTI,
  • pagina 9
Isabella di bartolo
«A me sembra che la Sicilia stia facendo di tutto per perdere i riconoscimenti Unesco da noi concessi in questi anni». Ray Bondin è il presidente onorario del Comitato internazionale delle città e dei villaggi storici dell'Unesco nonché, all'epoca dei riconoscimenti ottenuti per Val di Noto prima e Siracusa e Pantalica dopo, commissario dell'istituzione mondiale che sceglie e tutela i beni nella Worldh heritage list.
La sua voce è quella dell'indignazione di fronte alle notizie di un patrimonio a rischio. Dopo l'ennesima denuncia di Legambiente Sicilia sul mancato rispetto dei dettami imposti dall'Unesco nei siti siciliani "Patrimonio dell'umanità", Bondin chiama in causa gli amministratori. «Non capisco - tuona da Malta - con tutta la sincerità, come i politici siciliani non riescano a gestire il patrimonio dell'Isola nella maniera corretta. Anzi, non lo gestiscono affatto da tempo. In una situazione economica così difficile in Sicilia, il turismo risulta uno dei pochi successi, sebbene non sia questo il risultato di azione concrete da parte delle amministrazioni pubbliche. Il turismo funziona solo perché la Sicilia possiede tesori tanto importanti, tanto meravigliosi da farsi promozione da sé. Eppure, nonostante tutto ciò e nonostante il momento di crisi attuale, la Regione non riesce neanche a spendere i pochi finanziamenti che arrivano». L'accenno è ai fondi europei, a quelli ottenuti e solo parzialmente spesi, a quelli mai ricercati.
Il diplomatico maltese Bondin, che è conosciuto in tutto il mondo per le sue battaglie a difesa del patrimonio, si sente siciliano di cuore. «Ogni volta che leggo i giornali dell'Isola - commenta - mi sento terribilmente ferito. E così tutte le volte che vengo a conoscenza dello stato di degrado di monumenti, aree archeologiche e paesaggi siciliani. Così è stato in questi giorni quando ho appreso l'allarme lanciato sulle condizioni in cui versa il Teatro Greco di Siracusa: non è possibile che un monumento di così immenso valore per la storia possa essere stato dimenticato». Il gioiello del colle Temenite è al centro di una polemica sul suo mancato restauro a seguito dell'accertamento dell'incuria in cui versano parti del monumento lapideo. Interamente scavato nella roccia della balza siracusana della Neapolis, infatti, il Teatro greco attende interventi urgenti di consolidamento della pietra sin dal 2006. Interventi che, però, non sono mai stato finanziati.
«Già dopo pochi anni dall'ottenimento del riconoscimento Unesco per Siracusa, ad esempio - prosegue il professore Bondin -, si è detto del rischio, concreto, che esso potesse essere messo in discussione perché nulla è stato fatto a sua difesa. Oggi ho l'impressione che davvero vi sia uno sforzo siciliano affinché questo accada. Come si può spiegare altrimenti la mancanza di manutenzione basica del Teatro Greco più importante in assoluto? Uno dei criteri chiari del riconoscimento Unesco è proprio l'impegno a mantenere il patrimonio in un buono stato di conservazione e questo non si è mai fatto».
L'Unesco impone alle amministrazioni locali in cui ricade il sito "protetto", di seguire rigide prescrizioni in termini di tutela ma anche di valorizzazione attraverso un piano di gestione ad hoc, disatteso da quasi tutti i Comuni coinvolti come denunciato da Gianfranco Zanna di Legambiente.
«Purtroppo - aggiunge Ray Bondin - in Sicilia manca assolutamente l'idea della buona gestione del patrimonio. Ancora oggi, i siti dell'Isola, i suoi musei e i suoi tesori naturali vengono gestiti attraverso sistemi vecchi che non possono più essere accettabili. E i risultati sono evidenti».
Bondin fa cenno a un altro punto "nero" nella politica del patrimonio culturale con riferimento al riconoscimento Unesco aretuseo che vede insieme Siracusa e la Necropoli rupestre di Pantalica nella lista dei beni "Patrimonio dell'umanità" come deciso nel 2005. «Nulla più si è detto in questi anni - afferma Bondin - della mancanza di un piano di gestione per Pantalica, nonostante questo sia la prima condizione per il mantenimento del riconoscimento. E adesso che la Regione ha ottenuto un milione di euro per la promozione del sito di Pantalica non si riesce a spendere questa somma perché manca il personale per aprire le buste degli appalti. Ma, davvero, stiamo scherzando? Siamo arrivati a questo punto così basso di mancanza anche di pura e semplice amministrazione? Nel mondo intero, non esiste alcun posto con così tanti tesori come la Sicilia. Non esiste un altro luogo con una concentrazione così densa di meraviglia. Eppure, dopo tanti discorsi, continue nomine di assessori regionali, soprintendenti et similia, siamo all'anno zero. L'amara realtà è che la Sicilia non è capace di gestire l'immensa fortuna che ha, di sfruttarla in maniera positiva e intelligente».
Ray Bondin ripercorre i lunghi e travagliati iter per l'ottenimento dei riconoscimenti dei siti insigniti dell'Unesco in Sicilia. E lo fa con rabbia. «La Sicilia merita di avere ancora più riconoscimenti di quelli che ha ottenuto finora - dice - e siamo aspettando il rapporto su Palermo a cui anche io sto lavorando. Inoltre, siamo impegnati a valutare la richiesta per l'inserimento nella lista Unesco di tre siti di patrimonio intangibile. Ma in tutto ciò, è triste sapere che il patrimonio già riconosciuto si trova in tale stato di degrado». E allora una proposta, semplice, concreta. Un convegno per parlare dei metodi moderni di gestione del patrimonio che, però, prenda le mosse dagli errori. «Salviamo la Sicilia - conclude Bondin - e usciamo da questo pantano inaccettabile».


27/11/2014
Non c'è gran che da aggiungere a questo articolo. La mancanza di volontà di fare diventare la Sicilia il più bel posto turistico del Mediterraneo, è evidente. Il problema credo sia sempre lo stesso. Quando vengono stanziati dei soldi per dei fini turistici, l'ultimo dei pensieri di chi ci governa è quello di realmente usare quei soldi per i fini turistici preposti. L'essenziale in Sicilia è cercare immediatamente il modo di fare "sparire" questi soldi nelle tasche proprie e una parte in quelle di chi deve essere "oleato" affinchè poi possa garantire la vittoria nelle prossime elezioni. Come scardinare questa situazione di furto generalizzato? L'Unesco dovrebbe "pretendere" nomi e cognomi di chi gestisce questi soldi i quali dovrebbero essere personalmente responsabili ed inoltre dovrebbero anche fare sopralluoghi in incognito e non avvisando prima. Credo che ci leverebbero tutti i siti che ci sono stati assegnati.
Tornando dal viaggio in Turchia ci siamo accorti dell'abisso abissale che esiste fra noi e il resto del mondo. La Sicilia se continua così non ha speranze. Siamo in mano ad una classe di delinquenti e la catastrofe è che non esistono alternative : anche ammesso che qualche persona per bene riuscisse ad arrivare all' ARS non potrebbe fare nulla perchè in un mondo di lupi o diventi cacciatore o soccombi. Che pena!

giovedì 20 novembre 2014

Tour Turchia - nono giorno

Bursa

Altra splendida città. Abbiamo visitato la Moschea Verde di cui metto alcune foto. Una bellissima moschea, forse fra quelle che abbiamo visto, è quella che mi è piaciuta di più perchè si respira un'atmosfera intima, è un pò come essere fuori dai circuiti turistici.


 Spazi di preghiera
























Dopo questa visita Semà ci ha accompagnati in un ristorantino per mangiare il kebab tipico del posto veramente squisito





Alcuni di noi al ristorante.  Una bomba questo Kebab perchè è fatto con carne, ovviamente, tagliata sottilissima, pomodoro, una fetta di pane sottile tipo piadina su cui servono la carne, verdure varie, yogurt e dulcis in fundo.....burro fuso. 
Ti uccide se ci pensi ma è squisito.

Dopo pranzo, con al solito un bel pò di ritardo sull'orario di partenza, ci siamo spostati al bazar anzi al mercato della seta e lì scatenamento totale di tutti a comprare come pazzi. In effetti i prezzi sono super convenienti.
Quello che ci ha colpiti tutti è che un normale martedì pomeriggio, il bazar, la piazza, la moschea, le stradine, brulicavano di gente, tutti comprano, tutti mangiano, tutti bevono te, tutti sembrano felici e contenti, tutto è pulito....
Io non capisco come possa esserci una tale differenza abissale con noi. Semà ci diceva che la crisi c'è anche in Turchia e che presto scoppierà una bomba perchè la gente vive di debiti ma a guardarsi intorno sembra di essere in un paradiso se paragonato alle nostre città. 
Ho scordato di dire che durante il tragitto abbiamo passato campi a perdita d'occhio di prati perfettamente ben tenuti con allevamenti infiniti di cavalli da corsa......pubblici. Ci fosse un'erbaccia! neanche a cercarla con il lanternino.



Questa volta all'appuntamento eravamo tutti puntualissimi (miracolo!) e siamo ripartiti per prendere il ferry che ci ha portato dal lato di Istanbul evitandoci di fare un lungo giro sulla terraferma. 

Non vi posso dire cos'era il ferryboat...proprio come i nostri, tu entri, sali nella zona passeggeri e trovi un bar fornito di tutto e di più, pulitissimo, organizzatissimo, non ci siamo neanche resi conto di avere passato 45 minuti. La sensazione è stata di essere arrivati subito tanto era piacevole stare lì.

L'arrivo ad Istanbul è stato uno choc. La super strada o autostrada che sia, a sei corsie (ma non c'è la corsia d'emergenza pur essendoci una corsia centrale per gli autobus urbani che sfrecciano velocissimi) Un traffico impressionante, quando finalmente siamo arrivati sul ponte attraverso il quale si passa dall'Asia all'Europa, ti vedi davanti questo ponte immenso tutto illuminato come un albero di natale. Bellissimo.
Abbiamo salutato l'Asia e siamo tornati nel nostro alberghetto Amiral Palace

Qualcuno è uscito a mangiare, Bianca ed io siamo rimaste in hotel stanche morte. Bianca è stata colpita da tosse e raffreddore che ha preso metà gruppo. Io mi sono protetta con le aspirine (li costano la metà) ma è stato un "virus letale".

L'indomani partenza e rientro a casa. E così si è concluso il nostro bellissimo viaggio in Turchia. 
Giusi e Tommaso sono stati meravigliosi soprattutto nel gestire certe "atmosfere" pesanti che ogni tanto si sono create a causa dell'indisciplina totale di alcuni partecipanti del gruppo. Ho notato che tutto quello che noi critichiamo nei turisti con i quali abbiamo a che fare, tutto ma tutto e ancora tutto, lo abbiamo fatto noi. Chi stava in giro in pullman e non c'era verso di farlo stare seduto, chi arrivava in ritardo, chi parlava mentre la guida spiegava, chi aveva sempre da ridire, chi aveva sempre fame, chi doveva fare sempre pipì, etc etc
Siamo incredibili! La prossima volta che sento uno dei colleghi lamentarsi per i turisti gli tiro il collo.
Ma in definitiva il bilancio è super positivo. I nostri amici non avrebbero potuto organizzare meglio un viaggio così. Spero che il prossimo anno ne faranno un altro perchè mai ho visto qualcuno lavorare bene come hanno lavorato Giusi e Tommaso.
Non so se leggeranno questo blog ma concludo dicendovi ancora una volta grazie mille ragazzi siete stati FANTASTICI









lunedì 17 novembre 2014

Tour Turchia ottavo giorno

EFESO e visita con archeologo

Si avvicina ahimè il ritorno a casa. Il viaggio sta per finire ma oggi è stata un'altra giornata sublime.
Sveglia comoda e partenza comoda visto che siamo vicinissimi. Arrivati ad Efeso io avevo il ricordo di quando ci siamo stati con Nunzio e,Francesca in una gita in crociera con una guida pessima.
Oggi ho visto la differenza che c'è quando hai qualcuno che ti Sto arrivando! fare "vedere" quello che hai davanti.
CheEfeso sia un posto unico lo sanno tutti ma se volete andarci andateci con qualcuno che ve lo sappia spiegare.
Giusi e Tommaso hanno anche organizzato una parte della visita con un archeologo che scava ad Efeso da 40 anni e che ci ha fatto una visita guidata nella parte delle case romane facendoci vedere anche una zona alla quale i turisti non possono accedere. Pensavamo dalle sue labbra ed aveva anche un modo di spiegare veramente affascinante.
Purtroppo ci sono state delle tensioni perché nel gruppo c'era chi non capiva l'inglese e si è infastidito e se n'è andato nonostante,gli abbiamo detto che Giusi avrebbe tradotto perché non capiva, cosa che ha fatto con Valentina che è stata con noi tutto il tempo e si è goduta la visita.
Alla fine siamo andati di fronte alla famosa Biblioteca a fare una foto di gruppo con anche il Professore Archeologo (tutti i dettagli li aggiungerò quando sarò a Catania) e Semà ci ha detto che ha notato come eravamo attenti e silenziosi mentre parlava l'arch enologo è come invece, con lei eravamo,del tutto indisciplinati.....e ha perfettamente ragione anche se non siamo tutti così ma c'è,qualcuno del gruppo che realmente se ne esce con domande pazzesche , talmente sceme che non si capisce,come faccia una guida a fare domande simili, oppure non ascolta e,chiede cose,già dette....abbiamo anche notato che qui nessuno ama ripetere, che siano discendenti di Paganini?!!!
Comunque un gruppo si era staccato per andare a vedere la "casa della Madonna" mentre noi abbiamo continuato la visita e poi siamo andati a mangiare in situ....
Abbiamo quasi tutti comprato il libro scritto dal Professore che lo ha firmato.
Prima di rientrare in hotel siamo stati a vedere la Basilica di San Giovanni Evangelista . Dopo un po di tempo libero a Seçuk (credo si chiami così il paesino sottostante) dove molti si sono ancora scatenati negli acquisti, siamo rientrati in hotel
Stasera cena cena, non buffet. È il compleanno di Jeanet, non so se le offriranno una torta e domani sveglia alle 5,30 e partenza alle 6,30 ...domani sarà l'ultimo giorno in Turchia, lunghissima tappa e arrivo ad Istanbul in serata.

Tour Turchia settimo giorno

Visita di Hierapolis
Arrivando in hotel ieri sera abbiamo visto che c'era una piscina termale con acqua calda, indoor e, visto che la sera ero stanca, ho deciso di andarci la mattina visto che la partenza era alle 9,30.
Sveglia tardi ma io sono uscita prima della sveglia ed ho incontrato Giovanna e Carmelo che volevano anche loro fare il bagno ma ancora non era aperto. Dopo qualche minuto entriamo in questa piscina calda ed è stata una goduria goduriosa......acqua a 37/40 gradi, ferrosa una meraviglia.
Dopo questa delizia di bagno rigenerante , colazione e partenza per Hierapolis.
Un sito archeologico immenso. Samà ci ha fatto una splendida visita e il tempo era molto gradevole. Il mio problema è che mi sono portata vestiti pesantissimi pensando che avrebbe fatto un gran freddo ed invece siamo in maniche di camicia...
Comunque è una fortuna, il tempo ci sta veramente assistendo.
Aggiungerò notizie più dettagliate sul sito quando sarò a casa con il pc quello serio e metterò anche delle foto.
Alla fine della visita Samà ci ha lasciato tempo libero per andarcene in giro e mangiare.
Scordavo di dire che il sito si trova su una specie di pianoro sopra una formazione calcarea che ha formato delle cascate e piscine bianche come le nuvole con dentro l'acqua turchese. Adesso è proibito farsi il bagno perché le persone stavano rovinando e facendo ingrigire questa strato calcareo si può quindi solo camminare seguendo un sentiero prestabilito.
Ci raccontava Semà che qualche anno fa c'erano ben cinque hotels costruiti praticamente in mezzo ai reperti archeologici e dentro ai resti di un castello bizantino e in mezzo a queste piscine calcaree naturali. Adesso hanno fortunatamente levato tutto e il sito è protetto ed è diventato un sito Unesco....
Proprio come da noi  provate a fare abbattere cinque eco mostri in zone protetta e vedete che rivoluzione si scatena.
Altra cosa che ci fa "addannare" sono i bagni. OVUNQUE e dico OVUNQUE anche in mezzo al nulla ci sono bagni e, udite udite, tutti con carta igienica, ripiano per poggiare le borse e specchio per truccarsi, lavandino basso per i bambini e inoltre .........PULITI . Vi assicuro è incredibile e ci chiediamo anzi capiamo come mai ci chiedano sempre i bagni e si meraviglino tanto quando diciamo che non c'è ne sono.
Qui in Turchia il problema non esiste. Forse noi in Sicilia ormai non siamo più il terzo mondo ma intorno al ventesimo...
Durante il tempo libero sono andata con Carmelo a vedere il magnifico teatro, il santuario del martirio e chiesa relativa  e tomba di Filippo apostolo e poi breve passeggiata sul bordo del plateau di calcare.
Infine visto che c'era tempo, sono andata a vedere il piccolo museo dove fra gli oggetti ho visto qualcosa che non credevo esistesse : un ferro da stiro del III sec. a.c. In terracotta, metterò la foto.

Dopo di ciò siamo partiti per arrivare in serata a Kusadasi dove resteremo due notti.

domenica 16 novembre 2014

Tour Turchia sesto giorno

tappa di trasferimento a Pamukkale (Hierapolis) con sosta in un caravan serraglio e sosta al monastero dei Dervishi che si chiama Mevlana con il nome del "santo " fondatore dell'ordine dei Dervishi. Il monastero è visitati stimo, non solo dai turisti ma anche dai locali che venerano questo posto. Interessanti le tombe con il turbante  del Dervishi sopra nel punto in cui c'è la testa. Le tombe che poi in realtà sono cenotafi, sono ricoperte di un mantello ricamato o tessuto e donato dai familiari o da sultani. Abbiamo anche visto un grande vaso scolpito, credo in argento, nel quale si raccoglieva l'acqua di aprile cioè la prima acqua dell'anno, poi veniva benedetta e si versava nei campi per benedire i futuri raccolti. Mi è molto piaciuta questa tradizione. Semà ci ha detto che anche sua madre fa così. Voglio farlo anche io.
Alla fine della visita era già l'una ma Semà ha voluto che arrivassimo in un self Service ad una gran distanza da lì. Ci siamo arrivati alle 16,15 e quasi tutti alquanto "incazzati" . 

Come fu e come non fu abbiamo mangiato ma poi sul bus c'era un atmosfera da tempesta di fulmini. E dopo an bel po' ci siamo ri fermati ad assaggiare lo yogurt con i semi di oppio e miele. 
E li altre storie e malumori per via del fatto che alcuni c'è l'hanno su con Samà perché dicono che tutte queste tappe obbligate le fa perché lei ci guadagna .......ma anche se....!!!!!

L'arrivo in hotel è stato salutato come una "liberazione....in effetti il pranzo così tardi è stato una forzatura. 


sabato 15 novembre 2014

Tour Turchia quinto giorno

Cappadocia

La giornata comincia con una abbondante colazione, tutti i partecipanti vagano per la sala colazione con piatti più o meno straboccanti di roba è come al solito partiamo in ritardo. Credo che Semà si sia rassegnata alla nostra assoluta e cronica mancanza di puntualità, ma che volete farci siamo in vacanza.......
Prima visita passando attraverso paesaggi mozzafiato è Göreme, le chiese rupestri. Non ci sono parole per descriverlo, un posto affascinante e gli affreschi sono splendidi. Dopo una bellissima spiegazione di Semà abbiamo tempo libero per visitare le chiese/monasteri. 
Ma non è finita la sorpresa, ci si sposta in bus a Kaymakli underground city, le informazioni su questo incredibile posto le trovate su internet ma girare sottoterra arrivando a oltre 30 mt sotto e non avere sensazione di claustrofobia fa capire come abbiano progettato in modo egregio con tecniche straordinari. In effetti li sotto ci vivevano in migliaia ed erano organizzatissimi.

Dopo varie soste panoramiche dove tutti i membri del gruppo si sono scatenati in acquisti di ogni genere, altro che turisti che portiamo in giro noi,  che non comprano nulla, qui Nino ha sempre bisogno del bancomat perché finisce i soldi e tutti noi ci facciamo "affascinare" dall'artista nato locale che poi probabilmente è lo stesso che troviamo a fera a Catania. Ma va bene così e troppo divertente.

Andiamo in hotel nel tardo pomeriggio, giusto il tempo di darci il tempo di riprenderci e si riesce per la cena nella casa di una famiglia del luogo. Ci hanno divisi in due stanze perché i locali sono molto piccoli. La stanza aveva un grande tappeto per terra e dei divani/panchine ricoperti di cuscini e stoffe.

Nicole ha avuto l'idea geniale di portare un cappellino e una pastina che ci siamo messi a turno in
testa facendo finta di essere turche, e ovviamente giù con le foto. La cena è stata frugale ma ottima e abbiamo parlato con le donne di casa tramite Semà. È stata una serata molto interessante e divertente. Per fortuna oggi tutti erano di buon umore e non ci sono stati problemi se non all'uscita della casa perché pioveva e avevano messo un telo di plastica sulle nostre scarpe (si entra rigorosamente a piedi scalzi). Uscendo Nadia è andata in panico perché non trovava più i suoi stivali. Ma grazie aDio tutto si è risolto presto.
Siamo quindi corsi a vedere lo spettacolo dei balli folcloristici e dei Dervishi dove grazie al cielo c'era da bere anche alcool a volontà ed Sabrina si è lanciata per prima nelle danze seguita poi piano piano anche da altri. Alla fine dello spettacolo ci siamo lanciati tutti.
La danza del ventre, fatta da una ragazza alquanto in carne, ha affascinato tutti i "signori" del gruppo che si sono messi in prima fila con la scusa di fotografare.
Alla fine di questi balli, sfatti e sudati, siamo rientrati in hotel ed anche questa giornata si è conclusa nel migliore dei modi.
Grazie al cielo gli umori erano eccellenti. 

giovedì 13 novembre 2014

La Cappadocia ed il nodo Gordiano ovvero la conquista di Alessandro Magno

L'aneddoto risale già all'VIII secolo a.C., periodo in cui il popolo dei Frigi stava costituendo un proprio stato con una struttura politica, nell'entroterra dell'Anatolia (l'attuale Turchia), ma non era ancora stato eletto un re.
L'oracolo di Telmisso (o Telmesso, l'attuale Makri), l'antica capitale della Licia, predisse che il primo uomo che fosse entrato in quella nuova città su un carro trainato da dei buoi, sarebbe diventato re. Il primo a entrare fu un misero contadino di nome Gordio che, in conformità all'oracolo, fu nominato re e la cittadina prese il suo nome (che oggi corrisponde all'attuale Yassihüyük). Tale previsione fu interpretata anche mediante un segno degli dei, attraverso un'aquila atterrata sul carro stesso. Secondo lo storico Arriano, il figlio adottivo di Gordio, Mida (il noto re che trasformava in oro tutto ciò che toccava), dedicò quindi il sacro carro del padre [2] alla divinità frigia Sabazio (che i Greci identificavano con Dioniso).
Il carro fu legato permanentemente a un palo, assicurandone la stanga con un intricato nodo di robusta corda in corteccia di corniolo (Cornus mas), rimanendo così il saldo simbolo del potere regale e politico dei successivi re di Frigia, ben saldo nel tempio di Gordio, fino a quando non vi giunse Alessandro Magno nel IV secolo a.C., epoca in cui la stessa Frigia fu ridotta a satrapia (provincia) dell'impero persiano.
La profezia oracolare volle che chi fosse stato in grado di sciogliere quel nodo, sarebbe diventato imperatore dell'Asia minore [3].
Dopo l'inverno 332-333 a.C., l'esercito militare di Alessandro Magno in espansione dalla Licia verso l'entroterra, entrò prima a Sagalassos e poi a Gordio. Qui, il condottiero provò a sciogliere il nodo ma, non riuscendovi, decise semplicemente di tagliarlo a metà con la spada, da cui, ancor oggi, si usa dire soluzione alessandrina per indicare la risoluzione di un problema intricato in modo netto, semplice, rapido e deciso.
Lo storico Plutarco mise comunque in discussione la pretesa secondo cui Alessandro Magno avrebbe tagliato il nodo con un colpo di spada, e riferisce che, secondo Aristobulo di Cassandra,[4] Alessandro lo avrebbe semplicemente sfilato dalla staffa. A ogni modo, Alessandro andò alla conquista dell'allora Asia conosciuta, fino al'Indo e all'Oxus, facendo, così, avverare la profezia.

Tour Turchia Quarto giorno

Istanbul Ankara Cappadocia

Stamattina levataccia ma ancora una volta il tempo ci ha assistiti. Abbiamo attraversato il Bosforo prima dal ponte Galata e poi dal ponte sul Bosforo siamo passati in Asia. In effetti all'inizio c'era una gran nebbia ed è stato divertente quando Semà ci spiegava il paesaggio che non vedevamo. C'era un po di agitazione sul bus e quando Semà ha cominciato a spiegare la Turchia, la storia di Ataturk e il tragitto ha avuto dei problemi a farci stare zitti.
le guide, almeno Samà hanno un modo di comportarsi molto diverso dal nostro è d'altro canto non si può certo pretendere che siamo tutti uguali. Alla fine ha deciso di parlare poco anche perché molti erano diciamo indisciplinati.
La nebbia d'un tratto è andata via e sembrava di essere in Trentino, boschi verdissimo un paesaggio di mezza montagna.
Poi ci siamo fermati in una prima stazione di servizio. Proprio come da noi, bagni puliti, con la scelta di quelli alla turca o normali. Io trovo stupendi quelli alla turca, molto più igienici. Pulitissimi con la carta e tutto. Ed era un posto in mezzo al nulla. Mangiucchiamo, bevucchiamo e riprendiamo la strada per Ankara.
Qualcuno durante il tragitto commenta che il bus era diviso in tre settori, davanti dormivano, in mezzo leggevano (con molta fatica visto il casino) e in fondo facevano casino. In effetti ero molto felice di avere le cuffie Bluetooth con un magnifico Chopin che mi isolava un po e mi permetteva di leggere fra una sosta e l'altra .
Samà ci ha spiegato, ed è sotto gli occhi di tutti, come da quando c'è Erdogan qui si stia tornando ad un integralismo strisciante. Comunque il mausoleo di Ataturk è enorme, pieno di gente e scolaresche e impressionanti sono i soldati. Sembrano finti, sono filiformi credo li selezionino così per quel posto perché sembrano soldatini di stagno, carinissimi.
Assistiamo al cambio della guardia e ci facciamo,la foto di gruppo. Il mio stick del telefonino è fantastico, sono felice del mio acquisto.
Si riparte, abbiamo altri 250 km credo ma prima si va a mangiare. Ci siamo fermati in un self Service modesto ma dove abbiamo mangiato benissimo.
Ritornando sul pullman il povero Tommaso ha avuto l'idea di parlare del programma di domani, giustamente perché si doveva decidere chi voleva lo spettacolo dopo cena, chi la mongolfiera, chi domani un ristorante a buffet......
Ragazzi si è scatenato l'inferno. Una cosa vergognosa soprattutto considerando che in teoria dovremmo sapere come comportarci . Ma ho notato che non è così.
C'è chi non si vergogna di fare come i tedeschi che si riempiono di panini a colazione così poi non comprano nulla, c'è chi , secondo me, pensa che tutto quello che ti viene proposto è perché poi chi te lo propone ne ha un tornaconto (ma guarda guarda, hanno scoperto l'acqua calda) e anche ammesso che così fosse, loro questo non lo fanno mai? Si scordano i musi lunghi quando ai Silvestri "non ti danno niente?" Insomma un bordello. Non vedevo Giusi come ha reagito ma ad un certo punto Tommaso era veramente "upset " e devo dire che mi è dispiaciuto perché in vita mia pur avendo avuto agenzie di viaggio e lavorando da sempre nel turismo non ho mai dico mai visto delle persone organizzare un viaggio con tanta cura e con tanta attenzione ad ogni dettaglio.
Hanno veramente pensato a tutto e non capisco come ci si possa permettere di criticare quando vedi che qualcuno ha lavorato come hanno lavorato loro. E vero che la nostra guida Samà ha un modo un po' brusco a volte di reagire ma devo dire che siamo stati eccezionali nell'esasperarla fin dai primi minuti, non voglio pensare a come sarà fra qualche giorno, spero che i facinorosi si diano una calmata.
Facciamo una sosta al lago salato per la foto e anche li qualcuno ha da ridire che non gli piace.....io personalmente lo mando a.....e con Tommaso e molti altri andiamo sul bordo del lago a fare foto al tramonto. Uno spettacolo e ci siamo uniti ad un gruppo di coreani simpaticissimi con cui Tommaso, che è stato ovunque , si è messo a chiacchierare. È finita ad abbracci e ovviamente siamo tornati al pullman in ritardo ma solo di poco
Arriviamo in serata a Nevpehir e abbiamo già visto alcuni camini di fata nella notte ma, ahimè ciliegina sulla torta, non so chi sbaglia hotel . Per fortuna si erano calmati un po tutti e quindi non ci sono state rimostranze. Adesso siamo sfatti in camera dopo la cena. Domani qualcuno andrà sulla mongolfiera. Io no. Altra giornata bellissima. Sto godendo moltissimo delle bellezze di questo paese ma credo che per colpa di questo signore che lo governa fra qualche anno sarà un posto i frequentabile ed è molto triste.

Tour Turchia terzo giorno

Moschea Sultan (Moschea Blu) ippodromo, Topkapi, Aya Sofia

Altra Moschea, la più famosa forse, (pare che ci siano duemila moschee) dentro non è più tutta blu scuro come era in origine perché è stata restaurata negli anni ottanta. Io infatti la ricordavo molto più blu. In questa moschea, visto la quantità di gente, c'era una puzza di piedi quasi insopportabile, forse sarebbe meglio che lasciassero tenere le scarpe e facessero mettere i sacchetti sulle stesse scarpe. Era veramente fastidioso.
Scordavo di dire che in questa città di 15 milioni di abitanti c'è una pulizia incredibile ma ci sono anche moltissimi bambini che dormono in mezzo alla strada, sono veramente tanti. Mi diceva Samà che sono i bambini siriani. Di loro pare che se ne freghino tutti invece la città è piena di cani e gatti trwattati benissimo, i cani hanno una specie di chip sul l'orecchio e sono ben nutriti e ben tenuti, i gatti sono ovunque anche negli hotel, nei ristoranti, ti vengono sulle ginocchia e tutti li amano moltissimo. Nei quartieri residenziali ci sono posti dove le persone lasciano acqua e cibo per gli animali randagi

Passiamo a Topkapi, parlarne sarebbe riduttivo,  è un palazzo affascinante. Non perdetevi il museo delle reliquie dove ci sono oggetti importantissimi, tipo il bastone di Mosè, il dito di Maometto, l'impronta del piede di Maometto etc.... Per chi ci crede è un luogo sacro per chi come me è scettica è un luogo interessante ed anche, lasciatemele dire, un po' ridicolo ma alla fine del museo C'è un Mullah che canta anzi recita il Corano cantato ed è straordinario, vale la fila che si fa per entrare.

Abbiamo anche visitato le cucine, fantastiche all'uscita eravamo tutti a pezzi (evviva la resistenza delle guide, poi ci lamentiamo che i turisti si stancano!)
Dopo avere visto il museo dei gioiello (ne mancano un bel po' rispetto ad anni fa ma resta sempre
molto interessante) siamo andati a visitare l'harem che è da non perdere. I colleghi si sono scatenati con commenti di tutti i tipi e risate a crepapelle ma, ascoltando le storie di queste povere principesse rinchiuse, uccise se non servivano e schiavizzate che mai potevano uscire da li, tanto da ridere non c'era.
Poi pranzo nel ristorante self Service del Topkapi, caro ma in posizione stupenda sul Bosforo.
Dopo pranzo abbiamo visitato Aya Sofia chiesa moschea (oggi museo) con alcuni splendidi mosaici che sono rimasti in parte coperti. Mi ha colpito la bellezza dei visi dei mosaici turchi veramente notevoli, dolcissimi con tratti molto delicati, contrariamente ai mosaici che abbiamo noi in Sicilia nei quali i tratti dei personaggi sono invece molto marcati e direi duri.

La superficie della moschea è incredibilmente vasta ma non ci si accorge di questo se non quando si sale la rampa che porta al matroneo....infinita.....

Anche li abbiamo capito ù a cosa è cioè che quando la gente ci dice che è stanca dovremmo avere più considerazione. Era fantastico vedere come ad un certo punto verso la fine della visita, la maggior parte di noi era sparpagliata in ordine sparso è seduta ovunque fosse possibile sedersi  ma, il più bello era guardare le espressioni distrutte ...
La sera, alla fine delle visite tutti liberi ed io sono corsa al gran Bazar a comprarmi un magnifico "stick" a cui attaccare il telefonino per fare le foto. Mi sono pure persa ma poi c'è l'ho fatta a tornare in hotel. Nei miei vagabondari ho visto un'animazione per le strade incredibile e ristoranti, bazar pieni di pastine e oro, oro, oro e ancora oro, sbrilluccichi, spezie dolci ma in questo caos regna un ordine è una civiltà incredibile.
La sera grande cena offerta dal l'hotel con offerta di vino da parte di Martine e festeggiamenti con torta per lei visto che era il suo compleanno.
Poi tutti a nanna perché domani si parte alle 6,30
Altra giornata super e con sole e caldo

mercoledì 12 novembre 2014

Tour Turchi secondo giorno

giro panoramico, moschea di Solimano,  San salvatore in Cora  bazar delle spezie tour in battello del Bosforo

La mattina tutti pronti per la partenza alle 8  e cominciano i primi ritardatari.....e siamo guide! Comunque devo dire che questo fa parte della bellezza del tour, la diversità, anche perché ci conosciamo piu o meno tutti e quindi è divertente anche sfotterci a vicenda.
Sema ci aspetta e devo dire che abbiamo già capito che ha un certo polso sia con noi che con Tommaso e Giusi.
Partiamo per il tour panoramico e andiamo quasi subito alla Moschea di Solimano il Magnifico. Vediamo il cimitero ed è molto interessante sentire le spiegazioni di Samà che ci dice che le steli le mettono dove c'è la testa e i piedi. Gli uomini hanno sulla stele un turbante, le donne un fiore. Queste steli sono molto belle ed anche il cimitero. I corpi sono sepolti nel sudario e nella terra quindi tutti i monumenti dei vari sultani sono cenotafi.
Le moschee sono molto belle e trovo dei pannelli nei quali si parla della religione musulmana e soprattutto di quanto la donna sia trattata bene. Si vedono moltissime ragazze con il velo e qualcuna con il burka. Tutte giovani.
Scordavo, i moaezzin (non so come si scrive) si pottano a testa......è un continuo....e non sarebbe male se cantassero bene (come quello del Toppkapp) ma molti sembra che abbiano il mal di pancia e te lo fanno venire...dalle 5 del mattino....certo ci si abitua.

Dopo Solimano andiamo a visitare San Salvatore in Cora. Una bellissima chiesa bizantina e Samà ci ha fatto una spiegazione egregia (non sono mancati colleghi che si lamentavano: troppo lunga, ho mal di schiena, perché va così veloce, non riusciamo a starle dietro, devo fare pipì......insomma semo i stessi!)
E dulcis in fundo il Bazar delle spezie......magnifico . Siamo andati in un self Service dove ho mangiato uno stranissimo piatto di stranissimi ravioli con yogurt speziato, squisito e poi ho assaggiato un dolce al formaggio e altre cose tucche insomma di tutto. Ho comprato qualche ricordino da brava turista scema che ci casca come una polla ma che è convinta di avere fatto un affarone. Anche qui atmosfere uniche. Ci siamo poi ritrovati per il giro in battello.
Bellissimo il Bosforo.
Ho scoperto, il giorno dopo che sono un'ignorante. Ero infatti convinta che il Corno d'oro fosse il promontorio ed invece è "il fiordo" e questo grazie a Beate .....
Serata tranquilla indovinate a fare cosa.......mangiare...
Piccolo problema, in molti ristoranti non servono alcolici quindi conviene sempre chiedere prima di sedersi.

Il nostro viaggio in Turchia primo giorno

primo giorno

Aeroporto di Catania

Alzarsi è stato un dramma. Si finisce di lavorare e finalmente siamo in vacanza....che voglia di dormire...e invece no, sveglia presto e via di corsa all'aeroporto.
Accolti da Tommaso e Giusi con il cartello, Sicilian Tourist Guide. Emozionante essere finalmente dal lato dei turisti e non in veste di responsabile. Mi lascio trasportare da questa sensazione di libertà e comincia questo viaggio che aspetto con anzia da quando ho deciso di partecipare.
Passata la dogana ci ritroviamo in ordine sparso tutti tranne qualcuno che è già ad Istanbul.
Saliti a bordo c'è  subito un problema con un signore che alla fine fanno scendere ammanettato. Non so esattamente cosa sia successo ma finalmente si parte.
L'aereo della Turkish Airline è fantastico c'è anche la possibilità di vedere film, documentari etc....ed io passo tutto il viaggio a guardare dei magnifici documentari sui buchi neri....interessantissimi, quasi mi dispiace essere arrivata.
A bordo ci servono il primo "ferale pasto" turco .

All'arrivo siamo accolti dalla nostra guida locale che si chiama Sema (con l'accento sulla a) è ci presenta l'autista che si chiama Sefa con l'accento sulla a.....risate di tutti.....

Abbiamo il primo approccio con la Città. È immensa gigantesca, 15 milioni di abitanti, dimensioni alle quali non siamo abituati. Le case del quartiere dove si trova il nostro hotel sono in legno con i bow Windows un'architettura particolare .
Quello che più mi colpisce è il dedalo di stradine ovunque. Basta guardare sul lato delle grande strade e subito si vedono questi "quartieri" pieni di negozi, ristoranti o posti dove mangiare. Tutte zone pedonali o dove in ogni caso passano pochissime macchine.
Altro che zone pedonali da noi ......
Subito ci portano a fare un giro di orientamento e vediamo che l'hotel è a poche centinaia di metri dal Topkapi (scopro che si pronuncia Topkapp e che vuol dire la porta del cannone).
Moschea Soliman (o moschea Blu come noi.....ignoranti.....la chiamiamo) Aya Sofia e Topkapp....una piazza bellissima e....si mangia.
È impressionante, qui sembra che mangiare sia l'attività principale dei turchi, ad ogni passo, ad ogni centimetro ovunque ci si giri.......si mangia......Mi viene una frenesia di assaggiare tutto ........
Quest'anno sfera orientale è decisamente affascinante. Non ci sono più i ragazzini con gli orsi ammaestrati come avevo visto 30 anni fa, ma ci sono sempre i lustrascarpe. La piazza è piu.....organizzata c'è una bellissima fontana che la notte si illumina di mille colori e con i minareti che svettano verso il cielo è uno spettacolo mozzafiato.

Mi precipito a visitare la Basilica Cisterna. Non sono purtroppo una scrittrice in grado di usare le parole, gli aggettivi in maniera appropriata ma l'unica cosa che riesco a dire è che quello è stato il secondo posto dove ho avuto la sindrome di Stendhal. Non c'era molta gente, anzi poche persone quindi, silenzio, e trovarsi all'improvviso in mezzo a quelle colonne, illuminate egregiamente, passeggiare come se fossi in una foresta incantata in un tempo senza tempo, vedere le due teste della medusa ......indescrivibile . Le teste mi davano la sensazione di un essere imprigionato nella pietra e che cercasse di comunicare per essere salvato.

La sera Tommaso e Giusi hanno portato una parte del gruppo al ristorante e li abbiamo dato il meglio.
Chi si lamentava "ma quando arriviamo? C'è ancora molto da camminare? Ma no era vicino?" ....una volta arrivati un casino per ordinare ma finalmente grazie alla smisurata pazienza di Tommaso e Giusi siamo riusciti ad ordinare e ci siamo abbuffati.....devo dire che era tutto ottimo .
È stato interessantissimo vedere come già il primo giorno tutto quello che noi critichiamo riguardo il comportamento dei turisti lo abbiamo fatto nei più minimi dettagli. Mi sono convinta che quello che pensavo riguardo le "etnie" dei turisti è sacrosanto, gli Italiani sono i peggiori, anche le guide visto che facciamo esattamente come quelli che critichiamo tanto.

Alla fine la giornata si conclude. Le stanze in hotel sono accettabil